Il Vino Vegano esiste sul serio, anche se per tutti noi il vino è un prodotto vegetale a tutti gli effetti, è uva pestata e fermentata.
Ma nel processo di lavorazione, prima che venga imbottigliato ci sono diverse fasi che possono utilizzare elementi animali, il che, secondo la loro natura si suddividono i vini anche in Vini Vegan e Vini Vegetariani.
I vini i vegetariani non devono contenere carni e più in generale ingredienti o loro derivati ottenuti dall’uccisione diretta di animali. Quindi il vino è Vegetariano solo quando non contiene nessuno degli ingredienti vietati né loro derivati, come la colla di pesce o di ossa o la gelatina animale.
I vino Vegano, invece, oltre al divieto di utilizzare carni e loro derivati nel processo di lavorazione non devono aver incrociato derivati di origine animale non necessariamente ottenuti dall’uccisione di animali, usati come ingredienti, ma anche come additivi o come coadiuvanti tecnologici, come ad esempio l’albumina d’uovo, la caseina o i caseinati, l’ovoalbumina e la lisozima da uovo, che possono invece essere impiegati nelle produzioni di vini vegetariani e nelle produzioni convenzionali.
I “coadiuvanti tecnologici” sono sostanze, organiche o inorganiche, utilizzate per favorire il processo desiderato, ma che vengono successivamente eliminate, perché sedimentano sul fondo dopo aver svolto la loro azione e vengono quindi rimosse dal vino.
I coadiuvanti più utilizzati sono i cosiddetti “chiarificanti”, che sono materiali attraverso i quali vengono fatti passare i liquidi alimentari per renderli limpidi e togliere loro le impurità.
Per il vino Vegano le particelle in sospensione possono venire trattenute per assorbimento (utilizzando, ad esempio, cellulosa) o per arresto superficiale (utilizzando, invece, farine fossili).
I chiarificanti di origine animale sono l’albumina d’uovo, la caseina e i caseinati, la colla d’ossa, la colla di pesce, la gelatina. Dunque, tutti derivati di origine animale e distinguono così il vino Vegetariano da quello convenzionale.